Come nasce una relazione?
Pubblicato il 04-11-2022
In questo articolo ci prenderemo cura del complesso tema dei rapporti interpersonali, della loro importanza e di quali aspetti li condizionano e li determinano.
Per introdurre il tema partiremo da un presupposto: ogni cosa che facciamo, ogni dedica, ogni sacrificio, ogni impegno… Ogni progetto… È un progetto di relazione.
In che senso?
Vuol dire che in ogni cosa che facciamo è sempre presente l’altro...
L’altro desiderato, voluto, immaginato, vissuto…
Ogni cosa che facciamo la facciamo per o contro l’altro, reale o immaginato, presente, a volte passato, o futuro, ovvero l’altro che ancora non abbiamo incontrato.
E quando l’altro non c’è con intensità nella nostra interiorità, quando non riusciamo ad immaginarlo, a desiderarlo o quando l’altro è scomodo, conflittuale emerge l’assenza di dedica che rischia di portarci alla pigrizia, o nel peggiore dei casi a uno stato depressivo.
Come esseri umani infatti nasciamo costitutivamente nella relazione, il rapporto con l’altro per noi è fondamentale, nel senso che fonda la nostra identità.
Il termine identità è ingannevole… Significa idem, identico, uguale a sé stesso ma la natura della nostra identità è edificata nel rapporto a due.
Il senso della nostra identità si fonda nella relazione a due.
Nasciamo dall’altro, cresciamo con l’altro e ci strutturiamo imitando o rifiutando ciò che l’altro ci propone per l’intero arco della nostra vita: l’altro costituisce uno degli aspetti fondamentali del nostro essere.
Ma nonostante l’altro sia fondamentale, allo stesso tempo, come affermò il filosofo Sartre, “L’inferno sono gli altri”.
Perché?!
Perché non sempre l’altro è accogliente, anzi, può essere contraddittorio, conflittuale...
Non sempre è amorevole, comprensivo, può essere distante, scostante e nei casi più gravi violento.
Per andar via dall’altro nocivo ci incamminiamo… indovinate un po’?
Nell’incontro di qualcun altro, che possa volerci bene.
È nell’amore che cerchiamo la realizzazione della nostra vita ma facciamo i conti con il nostro sentire, con le convinzioni che abbiamo rispetto alla natura di noi stessi e del rapporto, facciamo i conti soprattutto con ciò che il nostro inconscio ci rimanda nei termini di com’è stato l’altro, e come potrà essere chi incontreremo.
Tutto questo non sempre facilita le relazioni anzi, l’idea che abbiamo dell’altro può arrivare a precluderci l’incontro reale.
Per questa ragione è importante conoscersi, è importante cioè conoscere che emozioni viviamo, che sentimenti proviamo, è importante conoscere che pensieri pensiamo, che fantasie, con quali ricordi stiamo più in contatto.
È importante conoscere anche il nostro modo di comportarci, di agire e soprattutto di reagire all’altro.
Il nostro inconscio nel presente ci mette in contatto con gli effetti del nostro passato vissuto e con gli effetti del nostro futuro immaginato: il presente che viviamo è un luogo permeato dal passato in forma di memorie emotive, concettuali, corporee e il futuro in forma di aspirazioni, fantasie, immaginazioni, progetti, suggestioni…
Tutto questo da’ luogo al nostro stato di coscienza presente…
E da cosa dipende questo vissuto?
Dagli effetti delle nostre esperienze con gli altri e il contesto sommati alle nostre fantasie, immaginazioni e deduzioni.
L’altro, a sua volta ha compiuto in modo sicuramente diverso, un viaggio per certi versi simile: anche lui si è strutturato con gli altri che l’hanno amato od odiato, educato, conosciuto, ispirato o deluso.
Quindi, nel tuo andare verso l’altro e nel percorso che fa l’altro verso di te, consapevolmente o meno avviene l’incontro ed è qui che accade la vera magia: ciò che succede è che nasce il rapporto, che trascende e include i vissuti di entrambi.
Questo complesso incontro tra due unicità dà luogo alla relazione, che sarà appunto unica e irripetibile.
Nell’incontro si incontrano modi di vivere il corpo, le abitudini, i valori, le visioni della vita, le credenze, i tempi e i modi differenti… E se l’incontro produce una musicalità nelle note delle due anime… Ha inizio la relazione.
È facile intuire che all’aumentare della conoscenza del nostro modo di essere aumenteranno le probabilità di poter gestire con consapevolezza questo prezioso incontro che se portato avanti bene potrebbe portaci a realizzare una vita soddisfacente.
Considerando tutto questo comprendiamo naturalmente l’importanza di approfondire, di educarci a conoscere e a comprendere…
La conoscenza di sé e la conoscenza dell’altro, unita alla conoscenza di come funzioniamo può essere realmente la via maestra per realizzare una vita appagante.
E tu a che punto sei nella conoscenza di te stessa/o e della natura dei rapporti che hai vissuto, che stai vivendo e che stai fantasticando?
Buona scoperta!
Stefano